L'impossibile ritorno di Amélie Nothomb - Recensione - Le Pagine che verranno

Titolo: L’impossibile ritorno

Autore: AMÉLIE NOTHOMB

Editore: Voland

Genere: Memoir

Pagine: 120

Prezzo: 17€

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“Nell’ambito della mia vita l’eterno ritorno dell’identifico consiste nell’andare in Giappone e accorgermi che questo ritorno è impossibile, che neppure l’amore più assoluto può fornirmene la chiave”

Il Giappone, tra memoria e desiderio, nel trentatreesimo romanzo di Amélie Nothomb, scrittrice belga che ha costruito titolo dopo titolo una carriera letteraria d’eccellenza.

Al centro de L’impossibile ritorno vi è il viaggio condiviso con la sua amica fotografa Pep, che la riporta nel suo amato Giappone, tra le strade dei ricordi d’infanzia, a riassaporare quello che rimarrà per sempre un sogno mai avverato.

L’impossibile ritorno di Amélie Nothomb rappresenta un tassello essenziale nel mosaico della sua produzione letteraria, un’opera che si evolve costantemente.

Al centro della sua opera vi è Lei, Amélie e la sua esperienza del mondo e delle sue implicazioni filosofiche.

Amélie Nothomb ci offre una struttura narrativa unica, dove la linea temporale viene deformata in modo significativo, permettendo alle diverse versioni temporali di Amélie di coesistere nello stesso luogo, fondendo passato, presente e futuro.

Questa sincronicità temporale, simile a quella esplorata in “Illuminazione” di Sarah Perry, ci introduce a una nuova percezione sensoriale.

Il Tema della Nostalgia

In questo romanzo, la nostalgia viene esplorata come un sentimento complesso e spesso negativo, una qualità mancante che riflette una realtà deficitaria. È quel senso di sradicamento che Amélie ha provato nella sua infanzia nomade al seguito del padre diplomatico.Tuttavia, Nothomb suggerisce che la nostalgia può amplificare consapevolmente certi momenti perfetti, permettendo di provare nostalgia anche nell’attimo esatto in cui si vivono certi istanti. Questo concetto richiama il termine tedesco HeimWeh, che esprime la nostalgia e i ricordi legati a un luogo dove si è stati bene, associando fisicamente questa sensazione al dolore.

“La nostalgia è l’espressione di un fallimento, di una perdita. E la sentiamo con tale intensità che ci si imprime nelle ossa”

Il Giappone come Sfondo Metafisico

Il Giappone, con le sue qualità metafisiche, diventa lo sfondo perfetto per il viaggio interiore della protagonista. L’illuminazione provvisoria secondo la filosofia zen le si presenta improvvisa ai piedi del monte Fuji: «ti senti immerso nell’eternità, non ti poni il problema del divenire del tuo stato di trance». Nothomb esplora queste tematiche con sensibilità, mostrando come il Giappone possa ispirare un’estasi contemplativa nelle persone più ricettive.

Riconciliazione e Consapevolezza

L’impossibile ritorno è un libro di riconciliazione, consapevolezza e accettazione della memoria e della sconfitta. È una narrazione profondamente matura e balsamica, che offre uno spazio di riflessione e guarigione.

La scrittura è sempre al centro del suo vivere quotidiano, anche in viaggio e nelle situazioni più improbabili. Amélie descrive la scrittura come un esercizio morale assoluto, paragonabile alla libertà del volo di un uccello, che lei pratica con una costanza monacale, trasformando quella che potrebbe sembrare un’attività rigida in un atto di liberazione.

Con L’impossibile ritorno, Amélie Nothomb ci invita a un viaggio complesso e profondo, esplorando temi universali con la sua caratteristica sensibilità e maestria narrativa.

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