La fine della guerra in Bosnia Erzegovina, l’inizio del nuovo caos

“𝑰𝒍 𝒗𝒆𝒏𝒕𝒆𝒔𝒊𝒎𝒐 𝒔𝒆𝒄𝒐𝒍𝒐 è 𝒊𝒏𝒊𝒛𝒊𝒂𝒕𝒐 𝒇𝒐𝒓𝒔𝒆 𝒄𝒐𝒏 𝒍’𝒂𝒕𝒕𝒆𝒏𝒕𝒂𝒕𝒐 𝒂  𝑺𝒂𝒓𝒂𝒋𝒆𝒗𝒐 𝒏𝒆𝒍 1914 𝒆 𝒔𝒊 è 𝒄𝒐𝒏𝒄𝒍𝒖𝒔𝒐 𝒅𝒊 𝒏𝒖𝒐𝒗𝒐 𝒂 𝑺𝒂𝒓𝒂𝒋𝒆𝒗𝒐 𝒄𝒐𝒏 𝒊 𝒄𝒐𝒏𝒇𝒍𝒊𝒕𝒕𝒊 𝒃𝒂𝒍𝒄𝒂𝒏𝒊𝒄𝒊 𝒅𝒆𝒈𝒍𝒊 𝒂𝒏𝒏𝒊  𝑵𝒐𝒗𝒂𝒏𝒕𝒂” 

Predrag Matvejević – saggista jugoslavo

Titolo: Dayton,1995

Autori : Silvio Ziliotto e Luca Leone

Editore: Infinito Edizioni

Collana: Orienti

Pagine: 189

Prezzo: 14€

Terra di tutti e di nessuno

Terra di passaggio, di scambio, dai mille volti, plurale da secoli

La Bosnia Erzegovina ha in sè le contraddizioni di un paese conteso e ritenuto fondamentale nel gioco della strategia politica.

La Jugoslavia si disintegra, dopo la morte di Tito nel 1980, in tanti piccoli Stati indipendenti, a partire dalla Slovenia nel 1991, poi la Croazia, fino ad arrivare al fatidico Referendum del 1 Marzo 1992, che vede i cittadini della Bosnia votare per l’Indipendenza.

Purtroppo conta sempre e solo il risultato e nessuno si è preoccupato di evidenziare che alla votazione si presentarono poco più del 60% degli aventi diritto, proprio per quello spirito di coesione e convivenza pacifica che caratterizzava il popolo jugoslavo.

Fu l’inizio della Guerra

Serbi di Bosnia crearono, con il sostegno del presidente Milošević, un’istituzione indipendente, la Republika Srpska di Pale, guidata da Radovan Karadžić e il braccio armato di Karadžić fu il generale Ratko Mladić.

L’assedio a Sarajevo durò 1.425 giorni.

Gli orrori che ebbero luogo furono indicibili, dalla distruzione dei luoghi più simbolici della civiltà multiculturale che aveva caratterizzato nei secoli la Bosnia-Herzegovina, al massacro di Srebrenica, fino alla firma della Pace sancita secondo gli Accordi di Dayton del 14 Dicembre 1995.

Dayton, 1995 a cura di Silvio ziliotto e Luca Leone

Bosgnacchi (bosniaci mussulmani), croati e serbi si sono ritrovati a gestire una Pace studiata a tavolino, architettata seguendo iperbole giuridiche astratte e poco attuabili.

Luca Leone e Silvio Ziliotto hanno raccolto in questo testo, Dayton, 1995, le riflessioni di voci libere ed autorevoli, che tassello dopo tassello, incasellanno i vari pezzi di questo mosaico che si chiama Bosnia Erzegovina e ci donano una visione tridimensionale del dopo-guerra balcanico.

Gli Accordi di pace che si stabilirono in quella fredda giornata d’autunno a Dayton sancirono l’immediato cessate il fuoco, ma cristallizzarono un intero Paese in una bolla geopolitica unica al mondo.

La Presidenza di questo nuovo e artefatto Stato bosniaco si deve assegnare ogni 18 mesi, a rotazione, alle rappresentanze di ciascun gruppo etnico: musulmano-bosniaci, serbo-bosniaci, croati-bosniaci… sì… avete capito bene! Il gruppo etnico predomina… seppellendo ogni ideale aggregativo e conciliatore.

Testimonianze come quelle di Tamara Cverković, peacebuilder, ci illustrano una realtà terrificante, dove il piano d’insegnamento federale si declina nella più bieca violazione dei diritti umani, dove gli studenti imparano la segregazione e non la condivisione.

Il sistema delle due scuole sotto lo stesso tetto è buono, perchè non mescola pere e mele

un Ministro bosniaco

Vittime della Pace di Dayton sono gli abitanti di questo Paese, straziato e dimenticato

La guerra ha lasciato alla nostra società una disoccupazione disastrosa, la miseria sociale e la povertà, la criminalità e la malavita, l’insicurezza nelle case e sulla strada, la corruzione, la disperazione esistenziale

Pero Sudar Vescovo ausiliare di Sarajevo
Ph. Pattypici

Dayton, 1995 si legge come un romanzo distopico, la distorsione della realtà sfuma nelle note più orrorifiche, trasportando il Lettore nel Regno dei dimenticati .

Preziose le voci che si alternano e ci raccontano la verità della Ex Jugoslavia, autorevoli i commenti di politici, diplomatici e giornalisti , che hanno vissuto in prima persona gli eventi descritti.

La realizzazione di questo puzzle politico e profondamente umano è cadenzata dal susseguirsi di parole che si fanno immagini dense di dolore, sconfitta e voglia di riscatto.

Questo libro è ricco di riflessioni sofferte e la sua lettura la considero un atto dovuto e doveroso, nei confronti di un Popolo che rischia di disperdersi nelle pieghe di una storia vile ed opportunista.


Infinito Edizioni si è specializzata sui temi relativi ai Balcani e in particolar modo alla Bosnia Erzegovina.

Tra i molti testi :

La pace fredda di L. Leone e A. Cortesi

I bastardi di Sarajevo di L. Leone

Bosnia Express di L. Leone

Sarajevo, mon amour di J.Divjak


Per Infinito Edizioni troverete la mia Recensione di L’invitato di Massimiliano Alberti

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