Avevo riposto la storia nel sottosuolo della memoria per molto tempo, come una macchia sulla pelle della schiena. Sai di averla e riesci a conviverci per anni arrivando quasi a dimenticatene per lunghi momenti, fin quando, dopo la doccia, il riflesso improvviso sullo specchio del bagno te ne restituisce la fulminea e innegabile presenza e tu ricordi che c’è sempre stata ed è parte di ciò che sei ancora adesso.
Catania, microcosmo esotico e totalizzante, Cinzia dodici anni da mettere in pausa, il tempo di raccogliere macerie e briciole e Zucca che era come il quartiere, la malattia e la cura tutto insieme. Da lui proveniva il mio malessere, da lui si generavano i miei guai e solo lui aveva l’antidoto per curare il veleno che mi circolava nelle vene.
Empatia: la capacità di comprendere lo stato d’animo e la situazione emotiva di un’altra persona, in modo immediato, prevalentemente senza ricorso alla comunicazione verbale
Romanzo d’esordio diIris Bonetti, scrittrice italiana talentosa ed originale, Empatia si contraddistingue per l’intreccio narrativo multiforme e la ricchezza di colpi di scena.
C’è bisogno che qualcuno le racconti quelle storie. Dove le battaglie sono combattute, vinte e perdute, dove i pirati trovano il loro tesoro e i draghi divorano i nemici a colazione […] c’è della magia in questo… quella fiaba lo smuoverà, lo spronerà e chissà cosa potrebbe arrivare a fare grazie a essa, grazie alle tue parole
Le Cattive è un romanzo confessione, il percorso di decrescita che Camila deve affrontare per interiorizzare l’insensibilità necessaria per non morire.
❝ Ogni notte le trans riemergono da quell’inferno di cui nessuno scrive, per restituire la primavera al mondo ❞
Una storia che è un grido al cielo e al perbenismo bigotto ed escludente, un perfetto esempio di Autofiction impreziosito da una trasfigurazione magica della realtà, tipica della letteratura sud americana.
❝ Voleva così tanto entrare in quella stanza. Senza comprendere affatto la sensazione, ne era piuttosto scossa. Sembrava come se la chiusura di tutte le altre stanze sarebbe stata poca cosa in confronto alla chiusura di quella. C’era dentro qualcosa che voleva vedere… c’era qualcosa… in qualche modo c’era qualcosa che voleva vedere lei ❞
NELLA STANZA CHIUSA di FRANCES H. BURNETT
Nella Stanza chiusa di Frances H. Burnett Ph: Pattypici
Nella Stanza Chiusa è un Racconto breve pubblicato nel Natale del 1904, impreziosito da otto tavole illustrate da Jessie Willcox Smith, scritto dall’Autrice del più famoso Il Giardino Segreto.
Hervé Le Tellier è romanziere e poeta, appartenente al gruppo OuLiPo, fondato negli anni Sessanta da Queneau, in cui prevale un forte spirito ludico, che porta la “letteratura potenziale” a inventare sofisticati esperimenti linguistici.
Ama giocare con le parole e si diverte a stuzzicare la memoria letteraria dei lettori forti, quelli che riconoscono nell’L’Anomalia, il Pastiche che richiama Anna Karenina, o l’incipit hard boiled alla Mickey Spillane.
Quelli che vanno pazzi per le citazioni colte e i sipari metanarrativi.
❝ Noi viviamo Due Vite, entrambe destinate a finire: la prima è la vita fisica, fatta di sangue e di respiro, la seconda è quella che si svolge nella mente di chi ci ha voluto bene. E quando anche l’ultima persona che ci ha conosciuto da vicino muore, ebbene, allora davvero noi ci dissolviamo, evaporiamo, e inizia la grande e interminabile festa del Nulla, dove gli aculei della mancanza non possono più pungere nessuno. ❞
Il narratore ha la voce rotonda, piena di vita vissuta, intima e colloquiale, ricca di sfumature colte e raffinate, spesso si ferma, rastrellando ricordi e rimpianti.
Due amici, completamente diversi l’uno dall’altra “ strutturalmente incapaci di stare al mondo “ , come suggerisce Chiara Gamberale.
Un monologo, una confessione, un Memoire ricco di epifanie e aneddoti, che s’intersecano con profonde riflessioni sulla vita, sull’arte dello scrivere, sulla malattia e soprattutto sul vero senso dell’amicizia.
Disse: Se non è lui il verbo di Dio allora Dio non ha mai parlato.
…
La strada cormac McCarthy
ஜ Un Padre
ஜ Un figlio
ஜ Una pistola
ஜ Un colpo solo in canna
ஜ Unico obiettivo Sopravvivere e non dover usare quel proiettile.
Afferrò la mano del bambino e ci ficcò la pistola. Prendila, sussurrò. Prendila. Il bambino era terrorizzato. Lui lo abbracciò e lo tenne stretto. Era così magro. Non aver paura, gli disse. Se ti trovano lo devi fare. Hai capito? Shh. Non piangere. Mi ascolti? Lo sai come si fa. Te la metti in bocca e la puunti in su. Veloce e deciso. Hai capito? Smettila di piangere. Hai capito?
ஜ Un Padre e un Figlio
ஜ Una striscia d’asfalto, la Strada, a tratti disciolta in catrame fluido.
ஜ Un cammino verso la speranza
Qua e là l’impronta di cose staccate dal catrame e portate via da chi era venuto dopo. Un altro paio di chilometri e cominciarono a trovare i morti. Cadaveri imprigionati nell’asfalto, le braccia strette intorno al corpo, la bocca urlante.
ஜ Il Padre e il Figlio, l’uno il mondo intero dell’altro
ஜ Intorno solo Cenere
ஜ E paura
Volumi fradici sugli scaffali di una libreria. Ne prese uno, lo aprì e lo rimise a posto. Tutto era umido. Marcescente. In un cassetto trovò una candela. Non c’era modo di accenderla. Se la mise in tasca. Uscì fuori nella luce livida, rimase lì in piedi e per un attimo vide l’assoluta verità del mondo. Il moto gelido e spietato della terra morta senza testamento. L’oscurità implacabile.
ஜ Tutto intorno è tenebra
ஜ Tutto intorno è gelido
ஜ Tutto intorno è morte
🖌 In questo Mondo Post-Umanità, dove l’orrore toglie le parole ed il Sole livido e nudo svela solo la desolazione, incontriamo il Padre con il Figlio.
La loro disperata Volontà di Resistenza ci entrerà nelle ossa e il gelo che li circonda ci ghiaccerà il cuore.
🖌 Il loro dialogo è privo di costrutti, di orpelli. Tutta la superficialità è sparita per lasciare posto all’essenziale; svaniti inutili aggettivi, tanto quanto le superbe virgolette, vestigia di inutili preamboli.
Siamo ancora noi i buoni?, disse.
Sì. Siamo ancora noi i buoni.
E lo saremo sempre.
Sì. Lo saremo sempre.
Ok.
🖌 Il racconto si snoda senza interruzioni, non ci sono Capitoli, nè Paragrafi per prendere fiato e calmare il batticuore.
Le normali strutture letterarie si perdono, come stravolte sono le coordinate fisiche ed emotive.
🖌 Le frasi sono un sussurro, come un piccolo agognato respiro …
Il vento e la pioggia battono il ritmo di questo racconto in bilico tra Allucinazione e Parabola.
🖌 Goccia dopo goccia, Ok dopo Ok, ripetuto come un Mantra, la Storia si insinua nei nostri Sogni, assetata di Colore.
🖌La scrittura ha una potenza evocativa tale da portare il Lettore oltre i confini del Libro.
L’ambientazione è parte essenziale dell’esperienza di questo Racconto, resa con grande efficacia e maestria.
Ehhh sì! Thilliez ci aveva avvertito… « se siete stati attenti alla lettura troverete per forza la risposta alla domanda che vi farete »!
Il primo vero indizio lo spiattella subito nella frase che si trova all’inizio dell’inizio del Prologo… vi ricorda qualcosa?
Tutto il romanzo è costellato di indizi che fanno pensare al doppio, ma il Lettore viene sviato dai Palindromi sottolineati… la famosa misdirection!
L’enigma più importante che il Lettore deve tenere a mente è sicuramente la decifrazione della lettera di Delpierre, perché è quella che lo aiuterà a risolvere l’enigma finale!
Un modo molto ingegnoso per confondere le acque è stato quello di far scrivere a Léane lo stesso thriller che sta vivendo lei, ( la matrioska di storie ) tanto che il confine tra fantasia e realtà sfuma e lascia ancora più disorientato il Lettore… è Léane che è vera ed il figlio J.L. Traskman in realtà non esiste… oppure è tutta fantasia… ?
Ci stiamo avvicinando al gran finale e la confessione del Gemello di Jullian lascia presagire il peggio… in più Léane stessa ci suggerisce un finale tragico…
Ma noi abbiamo seguito le istruzioni e preso il patentino da Investigatore😂 e la soluzione È LÉANE !
Questo Thriller machiavellico mi ha appassionato e coinvolto ed ogni volta penso di essermi lasciata sfuggire qualche altro enigma…