ovvero

Il mistero della vedova Siemens

Gli Onorevoli Duellanti

Titolo: Gli onorevoli duellanti ovvero il mistero della vedova Siemens

Editore: La nave di Teseo

Pubblicazione: Novembre 2020

Pagine: 176

Prezzo: 18€

Il duello non è uno strumento di vendetta, bensì un mezzo di riconciliazione

Ute Frevert

Gli onorevoli duellanti è una brillante indagine storica, dal piccante gusto romanzesco, raccontata con sagace ironia dalla penna di Giorgio Dell’Arti.

Siamo nell’Italia giolittiana dell’inizio Novecento e sui giornali, luoghi extraterritoriali completamente impermeabili al moderno concetto di Privacy, si sbandierano pruriginose faccenduole, ed è proprio lì che incontriamo i nostri Protagonisti.

La rocambolesca vicenda, che vedrà un crescendo di suspence e pathos giornalistico, al centro dei chiacchiericci dell’Italietta del 1910, prende il via dalla notizia del Corriere della sera del 22 gennaio 1909:

Stamane, alle 7.20, è morto improvvisamente, nel suo appartamento di via Piemonte, il tenente generale conte Tancredi Saletta, senatore del Regno, in seguito a gravissimo attacco di angina pectoris, con edema polmonare acuto.

La morte di Tancredi Saletta, ex Capo di Stato Maggiore dell’esercito, importante figura della storia militare italiana, porterà alla luce la sua relazione con Madame Eleonora Siemens, nominata esecutrice testamentaria e quindi abilitata a cernire carte che avrebbero potuto fornire segreti militari.

Provvidenzialmente, il generale Luigi Fecia di Cossato, anch’esso amico della nostra eroina, si assunse la responsabilità dello spoglio dei pericolosi documenti

Fulcro di questa Spy Story dal passo farsesco, è l’avvenente e prosperosa Eleonora Füssli, vedova Siemens, il colosso tedesco dell’elettricità, animatrice dei più illustri salotti della Belle Époque romana.

Forte e indipendente, Nora Siemens intrattiene rapporti confidenziali con i rappresentanti più illustri dell’esercito, sia italiano, che austriaco.

Ed è proprio questa sua sospetta disinvoltura, che metterà in allarme il nostro focosissimo Eugenio Chiesa.

Ricordiamoci che all’epoca la classe militare aveva enorme importanza. L’unità d’Italia era ancora una bimba in fasce, ben vivi i ricordi delle guerre d’indipendenza e la protezione dell’esercito era garanzia di longevità.

Eugenio Chiesa

Repubblicano convinto, filo-francese, contrario alle spese, sempre più esose, che l’Apparato militare pretendeva dallo Stato, il Deputato Chiesa contribuì a tenere ben serrate le fila dell’Estrema, comprendente socialisti, repubblicani e radicali.

Nella Camera di quel tempo si faceva volentieri a cazzotti. L’onorevole Eugenio Chiesa, in particolare – uno dei più attivi -, mentre gridava ” cameriere del Papa”, prese a pugni l’onorevole Micheli ( seduta del 31 marzo 1909, un mercoledì). Poi venerdì dovettero separarlo dall’onorevole Santini, che avendolo sentito gridar qualcosa sulla regina, gli era saltato addosso roteando una sedia.

Capitolo V – Gli onorevoli duellanti

Le amichevoli relazioni della vedova Siemens s’intrecciano con le note antipatie che Eugenio Chiesa nutre nei confronti dei triplicisti, favorevoli alla Triplice Alleanza, così come nei confronti della dirigenza militare.

Ne scaturisce una interrogazione parlamentare volta a fugare ogni sospetto di spionaggio e fatale fu la seduta del 4 marzo 1910, un venerdi.

Al ministro della Guerra, a proposito dei ritrovi di una signora Siemens col generale Fecia di Cossato, se non creda che gli ufficiali generali, non meno dei subordinati, debbano osservare grande discernimento nelle loro relazioni, né ostentare in pubblico di quelle che si potrebbero censurare in Parlamento

Peccato che il ministro della Guerra non intenda rispondere!

Ne segue una tumultuosa bagarre parlamentare colorita da insulti ed improperi, che troverà il suo naturale terreno di scontro al di fuori delle aulee ministeriali, dove il nostro bellicoso Onorevole Chiesa affronterà ben cinque Duelli.

Rotolano vorticosi gli eventi che dirimeranno le offese arrecate; padrini da nominare, armi da scegliere, luoghi idonei da concordare e soprattutto l’onore da difendere.

Al Lettore scoprire il prosieguo di queste avvincenti vicende cavalleresche...


Pattypici

Giorgio Dell’Arti, attraverso le pagine scritte da Guelfo Civinini del Corriere della Sera, ricostruisce questa surreale e tragicomica commedia umana, con leggerezza e istrionica sapienza.

Figure in bianco e nero s’illuminano in toni vivifici d’italica animosità, tanto sfacciata, quanto commovente.

Gli onorevoli duellanti ha il ritmo di una pièce teatrale, dialoghi e incursioni giornalistiche ne dettano il tempo e coinvolgono il Lettore in un crescendo di colpi di scena.

La prosa misuratamente alta dell’Autore ci rimanda un passato che ci appartiene e rispecchia gli umori di un’epoca che ha il sé il germe della decadenza.

Queste pagine scorrono veloci ed hanno il pregio di fornirci la chiave di lettura di un tempo che non dovremmo dimenticare.

Particolarmente apprezzabile l’approfondimento che ci spiega le regole del duello, alla fine del libro, che mette in risalto una forma mentis dura a morire.

Godibile e appassionante come solo un Buon Libro sa essere.

⭐⭐⭐⭐

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