Le Cattive è un romanzo confessione, il percorso di decrescita che Camila deve affrontare per interiorizzare l’insensibilità necessaria per non morire.

Ogni notte le trans riemergono da quell’inferno di cui nessuno scrive, per restituire la primavera al mondo

Le Cattive di Camila Sosa Villada
Ph: Pattypici
TitoloLe Cattive
AutoreCamila Sosa Villada
EditoreEdizioni SUR
Pagine223
Prezzo16,50€

Una storia che è un grido al cielo e al perbenismo bigotto ed escludente, un perfetto esempio di Autofiction impreziosito da una trasfigurazione magica della realtà, tipica della letteratura sud americana.

Cristian osserva la madre di nascosto, le ruba i trucchi che non usa più, le calze della nonna e scampoli di tessuto per ricostruire un’identità che gli è stata negata, rivestendola di strati di bellezza e profumo per cancellare il lezzo della povertà e ritrovarsi in Camila.

Ecco cosa volevo per me. Lo sconcerto del travestitismo. Il disorientamento di quella pratica. Fu tale la rivelazione che, contro vento e marea, anch’io mi lasciai crescere i capelli, e mi scelsi un nome da donna e ascoltai, a partire da allora, la chiamata del mio destino “

Le cattive di Camila Sosa Villada

Il Racconto ci conduce dove non vorremmo mai andare, tra abusi e violenze taciute nel disprezzo sistematico di vite destrutturate, fatte a pezzi per ricompattarle in un patchwork cangiante, come un nuovo vestito imbastito con spessi fili di  rancore e disperazione. 

Camila ci porta a Parco Sarmiento a Cordoba dove ci si dedicava alla fornicazione anarchica all’aria aperta, tra le regine maghe, trans scintillanti che dopo un sorso di Rum e un consiglio sul trucco da provare, mendicano amore, quel mostro spaventoso…chiedere amore, supplicarlo in mille modi…

Camila Sosa Villada

Villada non ci risparmia nulla, ci sbatte in faccia la meschinità di un mondo che sa perfettamente come modulare il disprezzo.

Lei, protagonista assoluta, rivendica il suo spazio vitale alla luce del sole

“ I raggi del sole ci debilitano, rivelano le indiscrezioni della nostra pelle, l’ombra della barba, i tratti indomabili degli uomini che non siamo. Non ci piace uscire di giorno perché le masse insorgono di fronte a simili rivelazioni, ci scacciano suon d’insulti, ci vogliono legare e appendere in piazza. “

Le incursioni temporali dei dolorosi ricordi d’infanzia, donano profondità storica al vissuto di Camila e ci riportano un’esistenza in equilibrio precario, sul filo della violenza e dell’aberrazione.

i ricordi d'infanzie decimate che lasciavano il cuore inerme come un neonato nudo al gelo

Spicca luminosa, tra le frequentatrici del Parco, Zia Encarna, la madre che tutte le trans vorrebbero, quella madre che insegnasse loro a non soffrire.

Personaggio dall’umanità furiosa che diventa man mano figura iconica.

Potente e stridula, la voce di Camila arriva ad ogni organo di senso e sotto spessi strati di oblio scorgiamo ancora il dolce desiderio di perdono, di speranza e di Amore.

Un linguaggio diretto, denso di taglienti metafore ci tiene inchiodati alle pagine, lo stile spiazzante e originale ci svela i segreti di quella terra di mezzo popolata da strane creature magiche, che riescono ad illuminare la notte.

“ Senza le prostitute, questo mondo affonderebbe nella cupezza dell’universo “ 

Dalla #Paris di Kiki all’emozione tutta italiana di Nicola Campiotti @Sperling_Kupfer, dal profondo #Usa alla poesia di Luca de Vincentiis e ancora di più …

Buona lettura 💚📚

https://www.ilrecensore.it/

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